X
Menu

Cuore e cervello: coerenza cardiaca

Cuore e cervello: coerenza cardiaca

La vostra visione si chiarirà soltanto quando andrete a guardare nel vostro cuore…
Chi guarda all’esterno sogna. Chi guarda all’interno, si risveglia.

Carl Jung

Il cuore e il cervello sono gli organi più importanti del nostro organismo e tra di loro esiste una comunicazione diretta e bidirezionale grazie al SISTEMA NERVOSO AUTONOMO.

Quest’ultimo si divide in due branche: il SISTEMA SIMPATICO che ha la capacità di stimolare gli organi in senso accelerativo e/o costrittivo e il SISTEMA PARASIMPATICO che ha esattamente la capacità opposta: rallentare e dilatare.

Così per azione del sistema simpatico avremo, per esempio, l’accelerazione del battito cardiaco (tachicardia) e la costrizione dei vasi arteriosi (pallore, mani e piedi freddi, pressione alta), l’opposto per azione del parasimpatico.

Il sistema nervoso autonomo è strettamente collegato alle nostre reazioni emotive; basti pensare a come un’emozione possa provocare tachicardia o sudorazione eccessiva per attivazione del sistema nervoso simpatico.

Di solito vien data più importanza agli stimoli che il cuore riceve dal cervello; meno risaputo è che il cuore invia più segnali al cervello di quanti quest’ultimo ne invii al cuore. Questi segnali hanno un effetto significativo sul funzionamento del cervello in quanto influenzano i processi di elaborazione emotiva tanto quanto le facoltà cognitive superiori come l’attenzione, la percezione, la memoria e la capacità di affrontare e risolvere i problemi; in altre parole NON SOLO IL CUORE RISPONDE AL CERVELLO MA IL CERVELLO RISPONDE CONTINUAMENTE AL CUORE!

 

LA  VARIABILITA’  DEL  BATTITO  CARDIACO

Il cuore ha un certo numero di battiti al minuto: in una persona in buono stato di salute è compreso tra 60 e 80 battiti al minuto, ed è in costante variazione.

E’ salutare che il numero dei battiti presenti queste variazioni: sono l’espressione dell’acceleratore e del freno del sistema simpatico e parasimpatico, e rappresentano l’adattamento all’ambiente, necessario di istante in istante, da parte di tutto l’organismo sul piano fisico, emozionale e mentale.

In un cuore sano, all’interno di un organismo rilassato, le pause tra un battito e l’altro presentano delle microvariazioni che contribuiscono a modulare il lavoro del cuore rispetto alle esigenze di ossigeno e nutrienti. Questa variabilità è influenzata da molti fattori, tra cui il principale è il respiro.

I picchi improvvisi di tachicardia (le brusche accelerazioni del cuore che durano alcuni minuti come quelli che possono accompagnare gli attacchi di panico) sono sintomi di una situazione anormale, in cui il cuore sfugge all’azione regolatrice del freno parasimpatico.

All’estremo opposto, un battito cardiaco regolare come quello di un metronomo, senza una minima variazione non è un segno favorevole.

Negli ultimi anni l‘esistenza di programmi informatici ha permesso di descrivere due modalità tipiche della variabilità del ritmo cardiaco: il caos e la coerenza.

Negli stati di stress, ansia, depressione, frustrazione o rabbia, la variabilità del ritmo cardiaco fra due battiti diventa irregolare o “caotica”, mentre, in condizioni di benessere, relax, gratitudine, amore sincero, diventa coerente: l’alternanza di accelerazioni e decelerazioni del ritmo cardiaco è regolare.

 

CAOS

 caos 

COERENZA

coerenza

 

Dalla nascita (quando le variazioni del ritmo cardiaco sono più accentuate), con il passare degli anni, perdiamo circa il 3% di variabilità l’anno.

Ciò significa che con il tempo perdiamo progressivamente elasticità e stentiamo sempre più ad adattarci ai cambiamenti che ci vengono imposti dall’ambiente fisico ed emotivo. E’ un segno di vecchiaia!

LA DIMINUZIONE DELLA VARIABILITÀ DEI BATTITI CARDIACI È ASSOCIATA AD UN INSIEME DI PROBLEMI DI SALUTE LEGATI ALLO STRESS E ALL’INVECCHIAMENTO: aumento della pressione arteriosa, minore efficienza della pompa cardiaca, diabete, infarto cardiaco, ecc. Lo confermano numerosi studi pubblicati su riviste prestigiose: quando la variazione del battito diminuisce o scompare, il cuore non risponde quasi più alle emozioni e soprattutto non sa “frenare”, e allora cominciano i vari problemi seri.

LA VARIABILITÀ DELLA FREQUENZA CARDIACA È DUNQUE UN INDICATORE DIRETTO DELLO STATO INTERIORE NEL QUALE CI TROVIAMO E DEI RISCHI CHE CORRIAMO.

 

COME  AGIRE?

Il cuore può essere addestrato, attraverso la regolarizzazione del suo battito, ad aiutarci, a migliorare la qualità della nostra vita, riducendo le reazioni automatiche allo stress ma anche modificando le emozioni che stanno alla base dei nostri problemi.

Diversi studi hanno ormai dimostrato che è possibile, tramite specifiche tecniche di respirazione, stimolare selettivamente il sistema nervoso parasimpatico o l’ortosimpatico.

Questo tipo di allenamento è possibile eseguirlo nel nostro studio; tramite una apposita apparecchiatura, denominata fotopletismografia, è possibile determinare quanto sia attivo il sistema nervoso autonomo, e quale parte sia eventualmente “bloccata” da stati di stress.

Quali benefici?

Dato che il sistema nervoso autonomo è spesso bloccato dallo stress emotivo, lo “sblocco” di quest’ultimo si accompagna ad un relax psicologico: molte persone avvertono la testa “svuotata” dai tanti pensieri  subito dopo la seduta.

Visto che il sistema nervoso autonomo regola anche l’energia e la digestione, il migliore funzionamento indotto dall’allenamento respiratorio conduce ad un immediato aumento dell’energia disponibile, al miglioramento della qualità del sonno ed al miglioramento della digestione.

Oltre ad essere rapidi, i miglioramenti sono anche duraturi?

Dipende. È stupido pensare che una sola sessione risolva per sempre problemi che si trascinano da anni. Lo stress cronico conduce ad una serie di modificazioni nel corpo che si accumulano negli anni. Perchè ci sia una stabilità dei risultati occorre quindi:

  • che l’allenamento sia ripetuto più volte (la frequenza giusta alla quale respirare cambia di volta in volta)
  • che si adotti uno stile di vita sano (sufficienti ore di sonno, ecc.), un’alimentazione corretta e, se necessario, che si assumano integratori specifici.

SPORT E VARIABILITA’ DEL BATTITO CARDIACO

Attraverso la misurazione periodica della variabilità della frequenza cardiaca si può avere una visione globale di come il corpo sta rispondendo e si sta adattando alle richieste che gli sono state fatte e allo stress a cui è sottoposto.

E’ possibile capire se il regime di allenamento sta inducendo dei miglioramenti o spingendo il corpo in una situazione dalla quale non riesce a recuperare, rischiando l’overtraining, oppure se lo stimolo allenante proposto non sia sufficiente ad indurre cambiamenti necessari al miglioramento della performance.

 

dott. Vito Causarano
Medico chirurgo
Specialista in Medicina Interna

Share

Nome *

Cognome *

Città *

Num. di telefono*

Email*

Inserisci il codice di controllo*
captcha

I campi contrassegnati con * sono obbligatori