Due occhi, due braccia, due gambe e due cervelli, uno pulsante in testa
e l’altro attivissimo nella pancia: questo è l’essere umanoMichael D. Gershon
L’apparato gastrointestinale è la più ampia superficie del corpo umano a contatto con l’ambiente esterno; ha una superficie globale di oltre 200 metri quadrati (a fronte di quella della pelle che è di soli 2 metri quadrati) ed è organizzato in un sistema semipermeabile che permette l’assorbimento di nutrienti e altre sostanze richieste per il nostro metabolismo e allo stesso tempo protegge l’organismo da microrganismi potenzialmente invasivi.
Queste funzioni avvengono in un ambiente abitato da circa 1.5 kg di microbi commensali, circa 100 mila miliardi di unità, un numero da 10 a 20 volte più grande di quello delle cellule dell’organismo umano; oltre 1000 specie diverse di microrganismi!
E’ la cosiddetta FLORA MICROBICA INTESTINALE, oggi chiamata MICROBIOTA INTESTINALE della quale fanno parte virus, lieviti, parassiti e soprattutto batteri.
La distribuzione del microbiota non è uniforme; nello STOMACO infatti la concentrazione è molto bassa per l’azione battericida dell’acido cloridrico che rappresenta una vera e propria barriera che impedisce l’ingresso nel tubo digerente di molte specie batteriche. La concentrazione del microbiota cresce gradualmente fino al COLON (grosso intestino) dove la flora batterica è rappresentata fondamentalmente da batteri anaerobi (che vivono in assenza di ossigeno).
L’intestino umano prima della NASCITA si pensava fosse sterile; in realtà già durante la gravidanza e soprattutto quando il bambino scende lungo il canale vaginale ha un primo contatto con la flora batterica della madre e nelle settimane successive altri batteri, funghi e virus presenti nell’ambiente colonizzeranno l’intestino e non solo. Con il tempo si crea una SIMBIOSI tra il nostro corpo e il microbiota intestinale.
Il tipo di PARTO (naturale o taglio cesareo) e il tipo di ALLATTAMENTO sono tra i primi fattori che influenzano la composizione del microbiota intestinale.
Negli ADULTI c’è una certa stabilità nella composizione microbica che viene alterata solo a causa di variazioni nelle abitudini alimentari, di malattie o di farmaci (vedi dopo).
Il cibo che arriva nell’intestino è anche l’unico che i batteri possono mangiare, quindi chi non è in grado di mangiarlo si estingue, mentre chi è in grado di farlo prolifera; ciò spiega in che modo la dieta (sia a breve che a lungo termine) può modificare il microbioma selezionando (nel bene o nel male) specifiche famiglie batteriche a scapito di altre.
Il principale fattore che pare influire sulla selezione batterica è la presenza/assenza di fibra alimentare (frutta, verdura) e la presenza/assenza di carne o latticini nella dieta.
Numerosi studi dimostrano che la dieta migliore per selezionare i batteri che paiono essere i più salutari per l’uomo dovrebbe includere molte fibre alimentari e grassi vegetali naturali come olio extravergine di oliva, noci etc. ed essere sufficientemente variata, in quanto alla varietà della dieta corrisponde una maggiore diversità del microbioma; e si è visto che la diversità nel microbioma è un indicatore di salute.
Negli ANZIANI con il processo di invecchiamento c’è un ulteriore cambio (impoverimento) della composizione del microbiota.
FUNZIONI DEL MICROBIOTA
Il microbiota intestinale svolge dei compiti essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo; le principali sono:
METABOLISMO DEI NUTRIENTI
I batteri intestinali degradano certi componenti del cibo che altrimenti sarebbero indigeribili e uscirebbero dal corpo inutilizzabili.
Dalla metabolizzazione da parte del microbiota di ciò che assumiamo si producono sia sostanze che contribuiscono positivamente allo stato di salute del nostro organismo come gli SCFA (acidi grassi a catena breve) ed i polifenoli, sia sostanze potenzialmente tossiche come fenoli, indoli, amine e ammonio.
Infine i batteri del colon sono in grado di sintetizzare la Vitamina K e la maggior parte delle Vitamine del gruppo B.
I microrganismi presenti nell’intestino giocano un ruolo importante nell’assorbimento di sali minerali come il calcio, magnesio e ferro.
BARRIERA INTESTINALE
Il nostro intestino è fra gli organi più esposti al contatto con l’ambiente esterno e le aggressioni da parte di microbi patogeni.
La barriera intestinale è un sistema estremamente complesso, che pur consentendo l’assorbimento delle sostanze nutritive, agisce come una vera e propria barriera tra ambiente esterno e interno, impedendo il passaggio delle sostanze potenzialmente pericolose che transitano quotidianamente nel tubo digerente.
La barriera intestinale è costituita da una serie di attori in rapporto fra loro: il microbiota, il muco, le cellule epiteliali che rivestono l’intestino, gli enzimi digestivi, i vasi sanguigni e linfatici, le cellule del sistema immunitario e altri ancora. Tutte queste componenti si influenzano a vicenda, costituendo una unità funzionale dinamica.
FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA IMMUNITARIO
Il contatto con il microbiota già dai primi giorni di vita avvia il processo di maturazione del sistema immunitario che interagirà continuamente con lo stesso microbiota.
Circa il 70% delle cellule del sistema immunitario del nostro organismo sono localizzate proprio nell’intestino; queste cellule riescono a distinguere una sostanza utile all’organismo come il cibo (e quindi favorirne l’assorbimento) o un batterio “amico” (facente parte della flora intestinale) da una sostanza o microbo dannoso contro i quali scatenare una reazione di difesa. Questo spiega come mai, quando la flora intestinale è compromessa a seguito della somministrazione ripetuta di antibiotici, o di malattie infiammatorie dell’intestino, l’immunità di tutto il corpo va in crisi.
Il sistema immunitario intestinale chiamato GALT (tessuto linfatico associato all’intestino) è il più grande organo linfatico dell’organismo e fa parte integrante del MALT (tessuto linfatico associato alle mucose).
Il MALT è costituito oltre che dal GALT anche dal BALT, SALT etc. ovvero tessuto linfatico associato alle vie respiratorie, alla pelle, alle vie uro-genitali, all’occhio (congiuntiva), ai vasi sanguigni. Le strutture linfatiche di queste mucose anche se anatomicamente distante sono funzionalmente strettamente connesse in virtù del continuo migrare delle cellule del sistema immunitario da un territorio ad un altro creando un network informativo molto sofisticato che si influenza a vicenda.
INTESTINO… IL “SECONDO CERVELLO”
Nell’intestino esistono numerose cellule nervose che formano il cosiddetto SISTEMA NERVOSO ENTERICO; negli ultimi anni è stato scoperto che questo potente sistema non solo è in grado di governare autonomamente tutte le attività della digestione (movimenti, secrezioni etc.) ma anche di “sentire il mondo interno” del nostro intestino, di riconoscerne il contenuto, regolare il funzionamento di molti apparati e di interagire con un ricco sistema immunitario, anch’esso localizzato nel tratto digestivo.
Per questo motivo il sistema nervoso enterico è stato chiamato il “SECONDO CERVELLO” in funzione della sua somiglianza al “primo” cervello posizionato nella testa !
Sia le cellule dell’intestino che il microbiota producono numerose molecole neuroattive; per esempio oltre il 90% della serotonina (importante nella regolazione dell’umore, del sonno, dell’appetito etc.) è prodotta nell’intestino.
Più in generale c’è una relazione bidirezionale tra il cervello e il microbiota intestinale; ovvero cervello e intestino si influenzano vicendevolmente, nel bene e nel male. Per esempio, una condizione di stress emozionale altera la composizione del microbiota e, a sua volta, una condizione di infiammazione intestinale altera le funzioni del cervello.
Oggi si parla di ASSE INTESTINO-CERVELLO (brain-gut axis).
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ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA – DISBIOSI
L’intestino (in particolar modo il grosso intestino o colon) contiene:
1 – MICRORGANISMI “AMICI” o alleati (tra i quali lattobacilli e bifidobatteri) che vivono in simbiosi con l’uomo e che svolgono numerose funzioni come abbiamo visto.
2 – MICRORGANISMI “NEMICI” che se ne stanno buoni buoni solo fintanto che il sistema immunitario dell’organismo che li ospita è ben funzionante. Non appena si verifica un cedimento nelle difese del colon (come per esempio la riduzione dei batteri amici), questi microrganismi proliferano con conseguenze diverse e più o meno gravi
Tra questi ricordiamo l’Escherichia coli e la Candida.
Una delle attività peculiari di questi batteri amici è che impediscono la proliferazione dei “batteri nemici”.
Per DISBIOSI INTESTINALE si intende una condizione patologica dell’intestino caratterizzata da un’alterazione qualitativa e quantitativa della flora batterica, ovvero da una diminuzione dei “batteri amici” e/o aumento di quelli “nemici”.
Lo squilibrio che si viene a creare, se prolungato nel tempo, provoca un danno a livello della barriera intestinale con conseguente aumento della permeabilità intestinale; ciò può determinare il passaggio di batteri e/o frammenti di cibo (magari non ben digeriti) con conseguente attivazione del sistema immunitario, realizzando nei casi più gravi la cosiddetta SINDROME DELL’INTESTINO “BUCATO” o SINDROME DA AUMENTATA PERMEABILITA’ INTESTINALE (leacky gut syndrome).
Questo è uno dei meccanismi principali che spiega la persistenza o le recidive o la scarsa risposta agli antibiotici di infezioni come LE CISTITI, LE VAGINITI E LE PROSTATITI.
Non solo, quando i batteri intestinali riescono ad attraversare la mucosa e ad entrare in circolo, il sistema immunitario li identifica come invasori e immediatamente scatena una reazione aggressiva che può essere un fattore scatenante di molte malattie autoimmuni.
CAUSE DELLA DISBIOSI
ALIMENTI: eccesso di zuccheri, di cibi lievitati e di cibi raffinati; carenza di fibre (frutta, verdura), uso di dolcificanti. Assunzione di cibi mal tollerati (latte, glutine..)
FARMACI: tra i tanti ricordiamo gli ANTIBIOTICI (un ciclo di antibiotici può modificare in modo significativo il microbiota intestinale per molti mesi) , i FARMACI PER LA GASTRITE E IL REFLUSSO (possono aumentare i batteri soprattutto a livello del piccolo intestino, perchè riducono la funzione di barriera rappresentata dall’acido cloridrico all’ingresso di germi introdotti dalla bocca), gli ANTINFIAMMATORI usati per lunghi periodi ed i CHEMIOTERAPICI.
TOSSICI: conservanti e coloranti alimentari, pesticidi, metalli tossici, fumo di sigaretta, micotossine.
MALATTIE GASTRO-INTESTINALI: interventi allo stomaco o intestino, malattie del pancreas o delle vie biliari etc.
INFEZIONI: virus, batteri (es. salmonelle), funghi, protozoi
STRESS CRONICO / CATTIVA GESTIONE DELLE EMOZIONI
MALATTIE SISTEMICHE: diabete mellito, ipotiroidismo etc.
SINTOMI DELLA DISBIOSI
I sintomi più comuni sono il meteorismo con gonfiore addominale, fastidi/dolorini addominali, flatulenza, alterazioni dell’alvo: stipsi, diarrea o alternanza di stipsi e diarrea, malessere generale.
Spesso si associano altri sintomi come la digestione lenta, eruttazioni, afte in bocca, reflusso gastroesofageo.
La sovracrescita di alcune specie batteriche può determinare una carenza di CALCIO, FERRO, ACIDO FOLICO, sostanze usate dai batteri per crescere!
Questi sono i sintomi anche della SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE (IBS, Irritable, Bowel syndrome) per cui il più delle volte appare lecito sostituire il termine di intestino irritabile con quello di disbiosi. E’ stato infatti dimostrato che alterazioni qualitative e quantitative del microbiota intestinale sono coinvolte nello sviluppo dell’IBS: di solito nell’intestino dei pazienti con IBS c’è un aumento di batteri “nemici” come Clostridi e Escherichia coli e una diminuzione di batteri “amici” come i Lattobacilli e Bifidobatteri.
INTESTINO E FEGATO
Il fegato è l’organo centrale del metabolismo e svolge una serie di funzioni tra cui la rimozione delle sostanze tossiche provenienti dalla circolazione sanguigna. Ricevendo il maggior apporto di sangue dall’intestino, il fegato è esposto a tossine di origine intestinale, che in condizioni di aumentata permeabilità della barriera intestinale sono molto più numerose. Tra queste va segnalato l’importante LPS-lipopolisaccaride batterico che ha un’azione infiammatoria sul fegato (ma non solo).
Tutto questo favorisce la cosiddetta STEATOSI EPATICA (accumulo di grasso con infiammazione).
TERAPIA DELLA DISBIOSI
La corretta terapia della disbiosi intestinale non punta alla semplice soppressione dei sintomi provenienti dall’apparato digerente, ma ad una completa “riabilitazione” delle sue funzioni. E’ un vero e proprio percorso che ha effetti molto positivi non solo sui sintomi gastro-intestinali ma anche su quelli generali (maggiore energia, ecc.).
Inoltre avere un ecosistema batterico intestinale equilibrato è il modo migliore per avere un buona efficienza del sistema immunitario e proteggersi da allergie e malattie autoimmuni.
La terapia della disbiosi comprende vari pilastri; i principali sono
TERAPIA ALIMENTARE: con una dieta PERSONALIZZATA, all’inizio eliminando o riducendo alcuni alimenti e successivamente con una loro progressiva reintroduzione.
TERAPIA FARMACOLOGICA che mira inizialmente a rimuovere l’eccesso di batteri e lieviti intestinali, e poi a “riparare” la barriera intestinale; si utilizzano anche i cosiddetti probiotici (fermenti lattici) ovvero i “batteri buoni” .
Vanno infine supportante le funzioni digestive e la funzionalità del fegato.
INTESTINO E GRAVIDANZA
E’ ormai dimostrato che la flora batterica dell’intestino materno può influire sull’ambiente intrauterino e di conseguenza sul feto.
Secondo alcuni studi, migliorare il microbiota della gravida con alcuni probiotici (“fermenti lattici”) favorisce una riduzione degli episodi di gastroenterite, delle infezioni respiratorie e delle manifestazioni allergiche nel neonato, oltre a ridurre il rischio di parto pretermine.
INTESTINO E SPORT
L’esercizio fisico ha un effetto benefico sull’intestino aumentando la diversità dei batteri intestinali.
Un’attività fisica troppo intensa e di lunga durata invece può alterare il microbiota intestinale e danneggiare la barriera intestinale.
Leggi anche sport e postura
INTESTINO E POSTURA
La postura è determinata da molti fattori: quelli più conosciuti (occhi, denti, traumi, atteggiamenti assunti nell’infanzia etc.) e quelli meno conosciuti come i problemi viscerali (intestinali etc.).
Ciò a causa degli stretti rapporti di vicinanza tra l’intestino e la colonna lombare e i diversi muscoli (per esempio lo psoas).
Leggi anche postura + sport e postura
ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA INTESTINALE e/o AUMENTO DELLA PERMEABILITÁ INTESTINALE
SONO STATE DIMOSTRATE IN NUMEROSE PATOLOGIE:
(vedi elenco sottostante); in tutte queste situazioni il microbiota e le sue alterazioni possono contribuire in modo più o meno marcato all’insorgenza e/o al peggioramento delle stesse patologie.
Nelle stesse patologie modulando il microbiota intestinale con la nutrizione, prebiotici, probiotici (fermenti lattici) e altri prodotti si può contribuire al miglioramento della malattia.
dott. Vito Causarano
Medico chirurgo
Specialista in Medicina Interna