L’Osteopatia è una medicina manuale classificata tra le medicine complementari che condivide, con la medicina, gran parte delle conoscenze medico-biologiche e consiste nel mettere in evidenza la presenza di disfunzioni somatiche, ovvero di distretti corporei con restrizione dei movimenti fisiologici.
L’Osteopatia è una scienza olistica basata sull’approccio globale alla persona. Essa non si limita a curare le evidenze di una malattia, bensì agisce sulle sue cause, all’origine del problema, con il fine di stimolare le potenzialità di autoguarigione del corpo. Attraverso manipolazioni e manovre specifiche si dimostra efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali).
Compito dell’osteopata è ricercare la causa alla base della disfunzione ed agire su quella per ripristinare l’equilibrio corporeo.
I PRINCIPI DELL’OSTEOPATIA
– Unità del corpo
Come metodologia olistica (dal greco olos=tutto) l’osteopatia considera l’individuo nella sua globalità: ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura, dunque, l’equilibrio psicofisico e il benessere.
– Relazione tra struttura e funzione
Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato (a causa di un trauma, per esempio) si parla di disfunzione osteopatica, che consiste in una restrizione di mobilità, alterazione tissutale e anomalia di posizione di una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, ecc.).
– Autoguarigione
In osteopatia il terapeuta stimola la capacità naturale del corpo di auto curarsi. Non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello di dare al paziente tutti gli strumenti per poter “fare da solo”.
Svariate sono le tecniche di trattamento manipolativo osteopatico che il professionista osteopata mette in atto a seconda delle necessità terapeutiche.
E’ POSSIBILE SUDDIVIDERE LE TECNICHE OSTEOPATICHE IN 3 GRANDI FAMIGLIE:
Tecniche strutturali
Sono volte a ristabilire la mobilità della struttura ossea e la mobilità articolare. Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.
Tecniche cranio-sacrali
Agiscono sul movimento, di congruenza fra le ossa del cranio e il sacro, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari e fasciali che consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni cranio-sacrali. Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.
Tecniche viscerali
Consistono nei trattamenti manipolativi osteopatici nella zona viscerale, volti a ristabilire eventuali restrizioni di mobilità del diaframma, dunque dei visceri (ossia gli organi racchiusi nella cavità toracica e addominale come intestino, fegato, cuore, pancreas, utero…) che, appunto, si “muovono” in modo specifico sotto l’influenza della pressione diaframmatica. L’osteopatia, attraverso le tecniche viscerali, consente all’organo di trovare la sua fisiologia naturale, ristabilendo così l’equilibrio corporeo.
Dal punto di vista osteopatico il corpo è un insieme in cui ogni parte è collegata all’altra, dove cioè non è possibile considerare separatamente la motilità degli organi dalla struttura muscolo-scheletrica e dal sistema muscolare. L’Osteopatia, seguendo pedissequamente i princìpi base dell’anatomia, considera che la relazione tra i visceri e una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), possa influenzare uno o più visceri e viceversa.
Per questo motivo è frequente che il sintomo della disfunzione (dunque il dolore) si manifesti in un altro punto del corpo rispetto a dove il problema si è originato. In persone che soffrono di mal di schiena, si possono trovare problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell’utero. Il trattamento osteopatico mira, attraverso l’addome ed il diaframma, a ristabilire una buona mobilità viscerale.
Poiché l’osteopatia riequilibra le funzioni vitali e agisce con uno scopo curativo ma soprattutto preventivo, le indicazioni per un trattamento osteopatico sono molto ampie e indicate per tutte le fasce di età: dalla gravidanza all’età neonatale; dalla fanciullezza all’età adulta.
Tra le patologie comunemente trattate con l’Osteopatia segnaliamo quelle che interessano l’apparato muscolo scheletrico come: dolori articolari, dolori costali o intercostali, lombalgie, cervicalgie, pubalgie, periartrite scapolo omerale, ecc.
L’osteopatia è utile anche nei casi di patologie riguardanti il sistema neurologico, dunque: mal di testa, sindrome del tunnel carpale, vertigini, emicranie, ernia del disco lombare e cervicale, nevralgie facciali, sciatiche, ecc.
L’osteopata è un valido aiuto anche in casi di fatica cronica, fibromialgia, turbe del sonno, irritabilità, stati ansiosi e molte altri sintomi di disfunzioni del sistema neurovegetativo.
Reflusso gastroesofageo, costipazione, colon irritabile, colite spastica, turbe digestive, flatulenza, ernia iatale sono solo alcune delle patologie riguardanti il sistema digestivo che possono essere trattate con l’Osteopatia, disciplina altresì valida anche per problemi post-operatori, per esempio nel trattamento di esiti cicatriziali che, determinando modificazioni fasciali, possono essere la causa di problemi al sistema posturale e non solo.
Il campo d’azione dell’Osteopatia esclude tutte le lesioni anatomiche gravi, ma anche tutte le urgenze mediche. In questi casi, non si tratta più di cercare il “punto debole” che ha permesso l’instaurarsi della malattia, ma di agire urgentemente, poiché la patologia in causa non può più essere combattuta con le sole difese dell’organismo.
L’Osteopatia non può guarire le malattie degenerative, le malattie genetiche, le malattie infettive e/o infiammatorie, le fratture.
Massimo Valente
osteopata D.O.
www.tuttosteopatia.it